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Ter Brugghen. Dall’Olanda all’Italia sulle orme di Caravaggio

di Redazione
16 Ott, 2023
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La prima grande mostra italiana dedicata al pittore olandese Hendrick ter Brugghen (1588 – 1629) che ripercorre lo straordinario soggiorno in Italia, una permanenza che segnò in modo indelebile l’impronta della sua pittura.

La scoperta della fase italiana di Ter Brugghen è un avvenimento recente. Nonostante fosse noto che il pittore avesse risieduto a Roma e in Italia almeno per sei o sette anni, fra il 1607-1608 circa e il 1614, gli studi non avevano approfondito tale periodo giovanile, che invece, come tutte le esperienze vissute dai pittori nordici nella capitale pontificia, poteva ipotizzarsi come cruciale per il suo percorso.

Si deve al curatore scientifico della mostra Gianni Papi, tra i massimi specialisti di Caravaggio e del mondo caravaggesco, un primo inquadramento dell'artista di Utrecht negli anni italiani a partire dal riconoscimento di un'opera capitale, la grande tela con la Negazione di san Pietro originariamente nella collezione romana del marchese Giustiniani e oggi a Londra, collezione Spier.

Hendrick ter Brugghen, Pilato si lava le mani, 1615-1620, Dublino, Museo Nazionale.

La rassegna presenterà gli importantissimi risultati delle più recenti ricerche su Ter Brugghen, riunendo tutte le opere appartenenti alla fase italiana dell'artista, che lo laurea fra i protagonisti del primo movimento naturalistico scaturito dalla rivoluzione caravaggesca: a fianco di Ribera e degli altri partecipanti alla "schola” di Michelangelo Merisi, cioè Bartolomeo Manfredi, Cecco del Caravaggio e Spadarino.

Fra le ventitré opere della mostra, saranno presentati per la prima volta assieme una decina di dipinti eseguiti dal giovane Ter Brugghen nel nostro paese.

Hendrick ter Brugghen, Adorazione dei pastori, 1605-1614, olio su tela, cm. 160x210. Londra, Collezione Spier.

La fase giovanile di Ter Brugghen si caratterizza da una pittura potente, con un'espressività severa e sobria, costruita con pennellate lunghe e robuste, date con grande forza; le figure di questi dipinti sono costruite con tocchi sintetici che non si curano del mimetismo e dell'unità dei contorni.

San Giovanni Evangelista (1605-14), di Hendrick ter Brugghen, Torino, Musei Reali-Galleria Sabauda.

Nell"esposizione saranno presenti anche alcuni dipinti dell"artista olandese appartenenti agli anni immediatamente successivi al ritorno a Utrecht per documentare il rapido cambiamento del linguaggio del pittore lontano da Roma. Ter Brugghen in Italia infatti è diverso rispetto al Ter Brugghen tornato a Utrecht (cioè dalla fine del 1614 fino alla morte nel 1629, a quarantuno anni). In Olanda rapidamente cambierà pelle, la sua pittura diventerà più fluida e unita, ricca di laccati virtuosismi, talvolta anche leziosi, soprattutto quando affronta le scene di genere, scene invece assenti in Italia, dove le opere recuperate sono tutte religiose; mentre lascia sempre più spazio ad aspri nordicismi figurativi nelle immagini sacre: volti deformati, arti ossuti, tanto da apparirci talvolta, nelle composizioni più drammatiche, come un Grünewald del XVII secolo. Affiancheranno queste opere alcuni dipinti di artisti protagonisti di quegli anni e prossimi a Ter Brugghen, come Ribera, Honthorst e Giulio Cesare Procaccini, artefice di una finora inedita quanto misteriosa collaborazione in alcune opere. Infine potremmo ammirare anche il ticinese Giovanni Serodine, spesso in passato confuso con lo stesso Ter Brugghen.


  • Dove: Galleria Estense - Modena
  • Quando: dal 13 Ott. al 14 Gen. 2024
  • Orario: da Mar. a Sab. 8.30-19.30; Dom. e Festivi 10.00-18.00
  • Prezzo: la mostra è inclusa nel prezzo del biglietto della Galleria

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